La flat tax, una proposta indecente fatta solo a fini elettorali
In questi giorni di campagna elettorale si sentono e leggono degli annunci che non hanno alcun fondamento, almeno in un paese civile. Adesso prendiamo in considerazione la proposta di una flat tax al 23% che il centrodestra, guidato da Berlusconi, sta sbandierando su ogni mezzo di comunicazione possibile.
Vediamo dapprima di illustrare il sistema di tassazione attuale:
Le aliquote Irpef sono le percentuali di tassazione che si applicano al reddito annuale di ciascun contribuente. Attualmente sono differenziate in base a 5 scaglioni di reddito:
• 23 per cento, per il reddito fino a 15 mila euro l’anno;
• 27 per cento, per la parte di reddito che va da 15.001 a 28 mila euro;
• 38 per cento, per la parte di reddito che va da 28.001 a 55 mila euro;
• 41 per cento, per la parte di reddito che va da 55.001 a 75 mila euro;
• 43 per cento, per la parte di reddito oltre i 75.001 euro.
Tali aliquote si applicano al reddito imponibile, che è dato da tutte le entrate economiche meno gli oneri deducibili. Una volta calcolata l'imposta Irpef lorda, ad essa vanno sottratte tutte le detrazioni cui si ha diritto.
Non è dovuta alcuna imposta quando i redditi sono al di sotto delle seguenti soglie:
• redditi esclusivamente da pensione, 8.000 euro (lordi) (a partire dal 2017, per legge del PD);
• redditi esclusivamente da fabbricati, 500 euro;
• redditi esclusivamente da terreni, 185,92 euro;
• redditi da lavoro dipendente, 8.000 euro;
• redditi da lavoro autonomo, 4.800 euro.
I calcoli da fare per determinare l’IRPEF netta da pagare sono i seguenti:
Reddito complessivo (al netto delle perdite) – Oneri deducibili – Deduzione per abitazione principale e sue pertinenze = Reddito imponibile
Reddito imponibile x aliquota = IRPEF lorda – Detrazioni d’imposta = IRPEF netta
Nota: la deduzione per abitazione principale e sue pertinenze è stata introdotta dal governo del Partito Democratico e vale dal 730 o Unico del 2018 relativi ai redditi 2017
Vediamo ora di fare un confronto tra il valore attuale dell’IRPEF dovuta per alcune classi di reddito e quanto invece verrebbe pagato se l’IRPEF fosse calcolata con una flat tax del 23%.
La tabella che segue riporta il calcolo dell’IRPEF nelle due modalità ed i risparmi che otterrebbero le singole classi di reddito:
Reddito (€) |
Irpef attuale (€) |
IRPEF flat 23% (€) |
Risparmio (€) |
15.000 |
3.450 |
3.450 |
0 |
30.000 |
7.720 |
6.900 |
820 |
45.000 |
13.420 |
10.350 |
3.070 |
55.000 |
17.220 |
12.650 |
4.570 |
60.000 |
19.270 |
13.800 |
5.470 |
75.000 |
25.420 |
17.250 |
8.170 |
100.000 |
36.170 |
23.000 |
13.170 |
150.000 |
57.670 |
34.500 |
23.170 |
200.000 |
79.170 |
46.000 |
33.170 |
300.000 |
122.170 |
69.000 |
53.170 |
500.000 |
208.170 |
115.000 |
93.170 |
750.000 |
315.670 |
172.500 |
143.170 |
1.000.000 |
423.170 |
230.000 |
193.170 |
2.000.000 |
853.170 |
460.000 |
393.170 |
5.000.000 |
2.143.170 |
1.150.000 |
993.170 |
Come si vede dalla tabella gli unici veramente interessati alla flat tax del 23% sono i ricchi, tanto più quanto più sono ricchi.
E quanti sono coloro che maggiormente beneficerebbero della flat tax?
La tabella che segue, fornita dal Ministero Economia e Finanze, fornisce la risposta:
MINISTERO ECONOMIA E FINANZE - Analisi Statistiche - Dichiarazioni 2016 - Anno d'imposta 2015 |
||||||||
Reddito complessivo |
||||||||
minore o uguale a 0 euro |
da 0 a 10000 euro |
da 10000 a 15000 euro |
da 15000 a 26000 euro |
da 26000 a 55000 euro |
da 55000 a 75000 euro |
maggiore 75000 euro |
||
N° contribuenti |
680.471 |
12.153.638 |
5.708.097 |
12.079.553 |
8.407.138 |
846.072 |
895.308 |
(totale contribuenti 40.770.277)
Cioè, per 18.542.206 italiani, i più poveri, nessun vantaggio, per 20.486.691 un vantaggio inferiore agli 80 euro mensili voluti da Renzi e dal suo governo, per 846.072 un vantaggio all’incirca eguale agli 80 euro di Renzi, per 895.308 invece il vantaggio si fa sentire, anche in grandi dimensioni.
Considerando poi che un eventuale governo di destra farà cadere il sussidio degli 80 euro, la promessa di Berlusconi è fatta per far godere solo il 2,2% dei contribuenti, quelli più ricchi. Mi chiedo come sia possibile che una gran parte di pensionati accetti le promesse di Berlusconi, ancorché queste siano palesemente indirizzate a lui stesso ed ai suoi pari in fatto di ricchezza.
22/01/2017 Vittorio Sacchi